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Visita la collezione archeologica d'Italia senza fare la fila e ammira l'antica residenza dei Borbone! Il Museo Archeologico Nazionale ha una collezione particolarmente ricca di sculture greche e romane. Molti degli oggetti provengono da scavi a Pompei ed Ercolano, e siti archeologici intorno al Vesuvio ed i Campi Flegrei, testimoni silenziosi di una delle più famose eruzioni vulcaniche nel ricordo dell'umanità.Visita anche uno dei musei italiani più importanti, con tesori dalle collezioni Francese e Borbone. Il museo nazionale di Capodimonte conserva una serie di dipinti provenienti da chiese napoletane, tra cui due capolavori di Caravaggio. Goditi il parco ed i giardini di questa antica riserva di caccia, e la magnifica vista di Napoli e dintorni!
La prenotazione deve essere richiesta con almeno 1 giorno lavorativo di anticipo.
Orario
Aperto da mercoledì a lunedì dalle 9 alle 20. Chiuso il martedì, 1° gennaio, 25 dicembre. La biglietteria chiude un’ora prima
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ORARIO DI APERTURA Capodimonte
Aperto da giovedì a martedì dalle 8:30 alle 19:30. Chiuso il mercoledì, 1 gennaio, 25 dicembre. La biglietteria chiude un’ora prima
La prenotazione deve essere richiesta con almeno 1 giorno lavorativo di anticipo.
ORARIO DI APERTURA Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Aperto da mercoledì a lunedì dalle 9 alle 20. Chiuso il martedì, 1° gennaio, 25 dicembre. La biglietteria chiude un’ora prima
Museo Nazionale di Capodimonte
Dopo la salita al trono di Carlo di Borbone nel 1734, la monarchia divenne un sistema di Siti Reali per tutta la città. Insieme a Portici e Caserta, Capodimonte rappresenta l'episodio più rilevante di questo periodo.
Nel 1738, Carlo di Borbone decise di costruire sulla collina di Capodimonte una residenza per la caccia, con la direzione di Antonio Medrano, completata un secolo più tardi. Dal 1758 al 1806, i tesori della collezione Farnese, ereditata da Carlo di Borbone da sua madre Elisabetta, furono trasferiti al Palazzo, insieme ai tesori del palazzo romano della famiglia.
Durante la decada francese dal 1806 al 1815, la Reggia divenne una residenza. Le stanza del palazzo furono arredate per i nuovi sovrani e tutte le opere e antichità furono trasferite al Palazzo degli Studi.
Alla fine del secolo XVIII, un avera Galleria di Arte Moderna, composta da dipinti e sculture di artisti napoletani, fu creata in alcuni saloni del palazzo. Nel 1920, il palazzo passò a mani dello Stato e, nel 1957, furono aperti al pubblico il Museo e le Gallerie Nazionali di Capodimonte.
Il Museo di Capodimonte è uno dei più importanti musei italianI; è composto dalle collezioni Farnese e Borbone. La collezione Farnese fu iniziata da Alessandro Farnese (più tardi, papa Paolo III) e può essere divisa in due rami: la collezione romana (che include opere di Raffaello, Sebastiano Del Piombo, Tiziano, El Greco, i fratelli Carracci e Botticelli) e la collezione Parmesana (con importanti opere emiliane e fiaminghe). La collezione Farnese fu ereditata da Carlo di Borbone, e fu arricchita nel corso di due secoli di importanti acquisizioni nell'era Borbonica, formando quello che ora si conosce come la collezione Bornone.
Il museo ospita anche una serie di dipinti provenienti da chiese napoletane, tra cui due capolavori di Caravaggio.
Nelle sale del museo possono essere ammirati dipinti della scuola ligure-provenzale, dalla Toscana e Verona del secolo XV, dalle scuole Emiliane e Venete dei secoli XVI, XVII e XVIII; lavori di maniersti e fiaminghi dei secoli XV e XVI e una ricca collezione di scuola napoletana dal secolo XV al XVII. Il secondo piano del museo ospita la collezione di arte contemporanea.
Al secondo piano del museo si trova la collezione di arte contemporanea, rappresentando la produzione di famosi artisti delle ultime decade.
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
L'edificio che ospita il museo fu inaugurato nel 1615 come Palazzo degli Studi Reali, sede dell'Università di Napoli, che cambiò sede 1777. L'edificio ospitò poi il Museo Borbone e la Biblioteca Reale, a cui furono aggiunti la sontuosa collezione Farnese di pittura, libri e antichità, così come ritrovamenti da Pompei, Ercolano e Stabia. Nel 1860 divenne proprietà dello Stato e fu rinominato Museo Nazionale. La Biblioteca e la collezione di pittura furono traslocate altrove e il museo, contenendo solo le collezioni di antichità, divenne il Museo Archeologico.
Il museo possiede un'importante collezione di scultura greca e romana, proveniente soprattutto da scavi intorno al Vesuvio e dai Campi Flegrei.
La collezione di gemme incise dei Farnese include articoli raccolti nel secolo XV da Cosimo de' Medici e da Lorenzo il Magnifico, così come esemplari di età greca, romana e rinascimentale. L'opera più celebre e preziosa è la coppa di agata sardonica detta Tazza Farnese, uno dei più grandi cammei prodotta ad Alessandria d'Egitto alla corte dei Tolomei intorno al 150 AC.
La collezione di epigrafia comprende importanti iscrizioni in lingua greca, osca, etrusca a latina, offre una ricca documentazione della storia dei siti archeologici della Magna Grecia, della Campania greca e romana e di Roma.
La sezione egiziana si compone in gran parte dei materiali provenienti da due raccolte private: la Borgia, costituitasi nella seconda metà del '700, la Picchianti messa insieme nei primissimi anni dell'800 e offre numerose testimonianze della civiltà egiziana dall'Antico Regno fino all'età tolemaico-romana.
La collezione di mosaici è costituita da frammenti di superfici pavimentali e alcuni parietali provenienti soprattutto dagli scavi di Pompei, Ercolano e Stabia.
Numerose sculture in marmo, in bronzo e frammenti di pitture parietali esposti provengono dalla celebre Villa suburbana ercolanese detta "dei Papiri" per il rinvenimento di circa 2000 rotoli di papiro. La villa fu esplorata tra il 1750 e il 1765 da Carlo Weber, che ne disegnò la pianta indicando l'ubicazione dei rinvenimenti. E' stato quindi possibile individuare il programma decorativo sotteso al nucleo di sculture, che costituisce uno dei pochissimi esempi a noi noti di raccolte artistiche private dell'antichità.
La mostra La Magna Grecia nelle collezioni del Museo documenta la storia e la cultura di molti centri della Campania, della Puglia, della Basilicata e della Calabria in epoca preromana attraverso una vasta gamma di oggetti come vasi, terrecotte, pitture funerarie, ori, bronzi, vetri e monete.
Il Salone della meridiana ospitava la Biblioteca borbonica. Nel 1781, venne restaurato e affrescato nella volta da Pietro Bardellino e Giovanni Evangelista Draghi. Nel pavimento è inserita una meridiana con pregevoli disegni dello zodiaco realizzata negli ultimi anni del '700.
La sezione topografica occuperà presto numerose sale e documenterà la storia dei principali siti della Campania antica. Le sale attualmente aperte sono dedicate alla preistoria e alla protostoria del golfo di Napoli e della Campania interna.
La collezione in mostra nella Sala degli Affreschi è costituita in massima parte dai frammenti di intonaco dipinto che vennero distaccati degli edifici dell'area sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 DC; l'insieme costituisce un'eccezionale documentazione della pittura decorativa d'età romana. I frammenti ben documentano molti temi: mitologici e letterari, nature morte e paesaggi, ritratti, scene di vita quotidiana e soggetti religiosi pertinenti a larari.
Sono esposte anche le pitture distaccate dal Tempio di Iside di Pompei. Le pitture sono ricche di richiami al culto isiaco e al mondo nilotico e la collezione include anche gli elementi dell'arredo scultoreo in marmo, bronzo e terracotta, le iscrizioni e le suppellettili.
Il museo ospita anche un modello di Pompei in sughero, fatto tra il 1861 e il 1879, esemplate per la minuziosa finitura di ogni particolare, contiene in qualche caso l'unica riproduzione di pitture e mosaici ormai perduti.
E' possibile ammirare un'importante collezione di argenti, per lo più provenienti da abitazioni pompeiane ed ercolanesi, che comprende il nucleo di suppellettili provenienti dalla casa del Menandro a Pompei, eccezionale per la varietà dei tipi e per la qualità delle decorazioni. Il museo mostra anche una scelta degli oggetti di avorio e di osso, così come un nucleo di terrecotte invetriate come lucerne, vasellame, plastica decorativa. La raccolta dei vetri è costituita in gran parte da materiali di provenienza vesuviana e comprende anche un nucleo appartenente alla collezione Farnese. Da Pompei provengono tre pregevoli opere realizzate con la tecnica del vetro-cammeo: due pannelli figurati di soggetto dionisiaco e il famoso Vaso blu.